Il 24 dicembre mi è stato fatto un regalo bellissimo.
Ero davanti al pc, stavo sistemando le ultime cose prima di partire per la Romagna e trafficavo su Instagram, mettendo cuoricini alle foto appena pubblicate dai miei profili preferiti, quando davanti agli occhi m’è apparsa una grande opportunità: la community di IgersMilano annunciava la possibilità per 100 followers di partecipare a una visita privata, condotta dal FAI, all’Albergo Diurno Venezia.
Il Diurno era da anni nella mia lista di cose da vedere a Milano, così – con la velocità e la destrezza di un pistolero che nel Far West o spara o muore – sono riuscita ad accaparrarmi uno dei biglietti in palio per l’incontro del 10 gennaio.
L’Albergo Diurno Venezia quest’anno compie 90 anni e la sua storia inizia con il progetto dell’architetto Piero Portaluppi, che disegnò un ambiente ricco e sfarzoso, in pieno stile Liberty.
Accedendo dall’ingresso sul lato di Corso Buenos Aires, ci si trovava davanti al salone principale che ospitava il barbiere per uomo e il parrucchiere per signora, sala manicure e pedicure, poi si poteva proseguire fino alle sale delle terme, dove si sarebbe potuto scegliere se fare una doccia veloce o un lungo bagno in vasche enormi.
Non si può dire che oggi l’Albergo sia in ottime condizioni, ma il FAI ha fatto uno straordinario lavoro di pulizia e sta lavorando a un progetto (a cura di Andrea Alessandri) per riportarlo alla luce, affinché questo pezzetto di storia milanese diventi meta per chi, come me, ha voglia di scoprire il passato Art Decò della nostra Milano.
Oltre a IgersMilano, devo ringraziare Azzurra Sorbi, la nostra guida, per la preparazione e la simpatia nel sopportare tutte le nostre domande.
Se siete curiosi di vedere con i vostri occhi quanta bellezza si nasconde sotto Piazza Oberdan, la Delegazione FAI di Milano organizza un ciclo di aperture straordinarie anche il 16 e 23 gennaio 2016 dalle 10.00 alle 18.00, con ultimo ingresso alle 17.45.
Vi lascio al vostro buon proposito di visitarlo, con un video realizzato nel 1994 dal Centro di Formazione Professionale per la tecnica cinetelevisiva e con le foto scattate durante la mia esplorazione underground.





Il degrado è notevole, ma rimane di grande impatto. E poi da milanese posso dire che “il diurno” è impresso nel nostro immaginario di un tempo così diverso dall’attuale.
Hai ragione Sandra, il Diurno ha fascino nonostante la polvere!
È davvero un tuffo nel passato che tutti dovrebbero fare, non solo i milanesi.