Attenzione: stavolta parliamo di groupie e concerti
Ogni tanto sento il dovere di scrivere dei post ad alto valore sociale, mai con intento educativo (sia chiaro, eh!) ma puramente a scopo antropologico.
Oggi, infatti, voglio parlarvi dei 5 tipi di groupie che potreste incontrare a un concerto.
Anche i più smaliziati sanno cos’è una groupie, ma per amore di completezza riporto da Wikipedia:
Con il termine groupie si sono identificate, a partire dagli anni sessanta, le ragazze che accompagnavano le rockstar in gran parte delle loro tournée, assecondandone con entusiasmo la vita sregolata e le sfrenatezze sessuali, e divenendo quindi vere e proprie componenti del loro entourage. Le groupie erano delle fan molto giovani (anche minorenni), le quali, oltre ad amare particolarmente la musica di un certo rocker o addirittura di diversi artisti, li seguivano nei loro tour, irresistibilmente attratte dal loro carisma, diventandone infatuate sostenitrici e intime amiche.

Dagli anni sessanta a oggi, il fenomeno ha avuto una certa evoluzione e pur scemando in intensità, ha allargato la base e l’età anagrafica. Si può essere groupie senza essere delle ragazzine invasate che muoiono dalla voglia di infilarsi in una roulotte, semplicemente con questo termine vengono indicate tutte quelle fan scatenate e presenzialiste che popolano i concerti.
Oltre alla categoria ben nutrita delle groupie adolescenti di One-Direction, Justin Bieber and so on, esistono almeno altre 5 tipologie di ammiratrici che potrete divertirvi a riconoscere la prossima volta che assisterete a una esibizione dal vivo.
1. La groupie indie
Piccolina e anonima, si presenta ai concerti vestita alla Manu Chao. Specializzata nel balletto – esclusivamente di gambe – di vaga ispirazione taranta. Silenziosa come una carmelitana scalza, compare e scompare senza che nessuno se ne accorga. Staziona fissa sotto il palco, con lo sguardo adorante.
2. La groupie dei grandi concerti
Veste sempre sopra le righe: jeans strappato a teatro e vestitino lamè al concerto nel museo di arte contemporanea. La misura non è il suo forte. Parla a voce alta. Si muove rumorosamente. E soprattutto, vuole ballare. Persino a un concerto jazz, si chiede e ti chiede “ma come facciamo? non possiamo ballare!”.
3. La fidanzata/Il fidanzato del cantante
Rilassata, si sente sempre a casa. E si veste come a casa sua. Il concerto in fin dei conti è una rottura. I suoi sono obblighi contrattuali messi in chiaro all’inizio del rapporto: io suono/canto e tu guardi. Al massimo sono concessi gli urletti ad ogni canzone, quando il pubblico langue e la vendita dei dischi alla fine dei concerti.
4. Le groupie in coppia
Viaggiano sempre in coppia: la bruttina con la bonona taccata e perizomata. Come i carabinieri e le doppie punte. La bruttina fa quel che può, si agita per farsi notare e parla a voce alta. Ovviamente è tutto inutile perché le attenzioni vengono calamitate dalla procace compagna perizomata. Opposte come il giorno e la notte, ostentano mise abbinate con risultati antipodici.
5. La groupie/roadie
E’ la groupie che si fa tutto il tour, tutti i concerti e tutte le date. Soprattutto in tutte le condizioni atmosferiche, anche quelle più avverse. Non ci sono età né estrazioni sociali, né studi che tengano, conosco una roadie di Biagio Antonacci che insegna nanotecnologie a Trieste. E’ la più tenace e parla dei componenti del gruppo come se fossero suoi parenti.
L’ispirazione per questo post è nata al concerto degli Slivovitz dello scorso aprile, ascoltando: